OFFERTA DI TRANSAZIONE BANCA POPOLARE DI VICENZA E VENETO BANCA

Negli ultimi giorni la Banca Popolare di Vicenza e la Veneto Banca stanno inviando ai propri azionisti una lettera contenente un’Offerta di Transazione mediante la quale, a fronte della rinuncia ad ogni pretesa relativa all’investimento complessivo in azioni della Banca, corrisponderanno un riconoscimento economico (9 euro per azione da parte della Popolare di Vicenza e il 15% del valore di acquisto, al netto delle cedole già liquidate, da parte di Veneto Banca) nonché uno sconto su alcuni prodotti e servizi bancari e di rendimenti maggiorati sulle nuove somme che verranno depositate presso la Banca.

Si ricorda che gli azionisti (in genere privati risparmiatori, molti pensionati) hanno acquistato delle azioni a un prezzo stabilito dalla banca e che non corrispondeva al reale valore del titolo che era prossimo a zero; infatti tra il 2012 e il 2015, a seguito delle verifiche della Bce (Banca Centrale Europea) è emersa la reale disastrosa situazione economica delle due banche con la conseguenza che il valore delle azioni è crollato di circa il 90%.

Si indica non a caso il termine “risparmiatori” perché un’altra questione non sufficientemente evidenziata nel comportamento delle due banche è che coloro che hanno acquistato le azioni delle medesime non avevano alcun interesse a diventare soci di Banca Popolare di Vicenza ovvero di Veneto Banca, bensì era loro intenzione investire i propri risparmi in titoli sicuri e non in titoli speculativi e meno che mai in azioni già deteriorate al momento dell’acquisto.

Si aggiunga che le due banche al momento della vendita delle proprie azioni non informavano i risparmiatori circa le peculiari caratteristiche dei titoli: non erano titoli quotati in borsa e non era possibile venderli a terzi mediante i comuni strumenti della borsa italiana, erano privi di una circolare informativa o documento equivalente e soprattutto erano azioni il cui valore era di molto inferiore a quello di vendita propinato ai  risparmiatori.

Si aggiunga che spesso le due banche imponevano l’acquisto dell azioni a coloro che richiedevano la concessione di mutui e/o finanziamenti.

Questo il quadro di massima.

Ora le due banche, di fronte all’indignazione dei risparmiatori/azionisti e al pericolo di essere coinvolte in cause giudiziarie dagli esiti pericolosi per i due istituti, hanno proposto una via conciliativa che in sintesi prevede il pagamento di un “contentino” ai possessori delle azioni:

  • € 9,00 per azione possedute dal risparmiatore, da parte di Popolare di Vicenza;
  • il 15% del valore della azioni possedute dal risparmiatore, da parte di Veneto Banca.

In altre parole le due banche stanno tentando di evitare i procedimenti giudiziari con un rimborso/risarcimento di modestissima entità e oltretutto nemmeno sicuro perchè la proposta delle due banche è condizionata al fatto che un grande numero di azionisti, almeno l’80% aderisca alla proposta transattiva.

La proposta prevede che le due banche, dopo aver ottenuto la firma dell’accettazione della proposta transattiva da parte degli azionisti aderenti alla conciliazione, potrebbero dire: ” non se ne fa più nulla”.

Ennesimo esempio di tracotanza nei confronti dei risparmiatori.

L’Unione Bergamasca Consumatori sconsiglia di aderire a tale iniziativa di conciliazione e di non firmare nulla, ma di rivolgersi alla nostra Associazione che tramite i propri legali saprà darVi utili informazioni in merito.