Buoni postali, ordinanza Corte di Cassazione, non favorevole per i consumatori

La Corte di Cassazione con la recente ordinanza n. 4384/2022 della Prima sezione della Corte di Cassazione, pubblicata il 10 febbraio 2022, il cui contenuto è identico a quello di altri tre provvedimenti resi di recente nella medesima Corte (n. 4748/2022; n. 4751/2022; n. 4763/2022), ha negato ai sottoscrittori di buoni fruttiferi postali della serie Q/P il diritto di vedersi riconoscere, per il periodo corrente tra il 21° ed il 30° anno dell’investimento, i rendimenti ad importo fisso bimestrale testualmente riportati sul retro dei titoli.

Si tratta di un grave e ingiustificato “passo indietro” rispetto ai principi espressi in passato dalla Suprema Corte che tutelavano i sottoscrittori dei buoni postali che in buona fede avevano acquistato titoli della serie Q/P riportanti sul retro i rendimenti della serie P, corretti mediante un timbro apposto da Poste Italiane che tuttavia nulla prevedeva per i rendimenti dal 21° al 30° anno.

Quanto espresso dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza sopra indicata non tiene conto del principio di buona fede che deve permeare le parti nell’esecuzione del contratto nonchè del legittimo affidamento del risparmiatore che deve essere tutelato.

Si spera ora in un risolutivo intervento Della Corte di Cassazione a Sezione Unite che possa in via definitiva indicare un principio ed evitare così che questa delicata materia sia oggetto da anni di decisioni tra di loro contrastanti da parte dei tribunali e della stessa Corte di Cassazione”.